Monika Bulaj è una pluripremiata fotogiornalista, reporter e documentarista, con sede in Italia. I suoi lavori sulle minoranze a rischio, sulle fedi e sulla sacralità condivisa nell’Europa dell’Est, in Medio Oriente, nel Caucaso, nell’Asia centrale, in Africa e nei Caraibi sono stati premiati, tra gli altri, con il The Aftermath Project Grant, il Leonian Award del W. Eugene Smith Memorial Fund, il TED Fellowship, il Bruce Chatwin Special Award, il Grant in Visual Arts dell’Associazione Europea per la Cultura Ebraica e con le nomination per il National Geographic Society Fellowship 2020 e il Luxembourg Art Price 2020.
I lavori di Bulaj sono apparsi, tra gli altri, su The Guardian, Granta Magazine, National Geographic, The New York Times, TIME, Courier International, RevueXXI, La Repubblica, Corriere della Sera e GEO. Ha pubblicato 10 libri, l’ultimo dei quali è Nur. Afghan Diaries con National Geographic (in polacco) e Where Gods Whisper, con Contrasto (in inglese e italiano). Ha esposto le sue opere in più di 90 mostre personali in tutto il mondo.
Bulaj è stata la prima donna a ricevere il Premio Nazionale Nonviolenza “per la sua attività di fotografa, reporter e documentarista, capace di mettere in luce l’umanità esistente nei confini più nascosti eppure evidenti della terra, di far vedere la guerra attraverso le sue conseguenze, di indagare l’animo dell’Uomo, la sua ansia di religiosità, di tenerezza e di dignità. Monika Bulaj rende visibile l’invisibile, attraverso l’esplorazione dell’animo delle persone, creando con l’immagine, l’unità dell’umano”.
